La Presenza
Lo Shiatsuka risponde alla domanda che gli è rivolta rispetto ad un disagio esistenziale, ad una disarmonia, con la modalità che gli è propria: pressioni portate con pollici, palmi, gomiti e ginocchia e mappe che dettagliano l’essere umano secondo un insieme di punti e percorsi energetici che organizzano lo sguardo dell’Operatore e definiscono nel corpo il luogo dell’agire.
Il focus dell’Operatore Shiatsu è il ki/Qi, l’energia vitale, la manifestazione della vita, che permea ogni aspetto del creato, essere umano incluso.
L’energia scorre e la vita vive. L‘energia non scorre e la vita vive meno o non vive affatto. Compito dell’Operatore è creare le condizioni affinché la vita, che non va mai in ferie, sia pienamente accolta e sia presente con la forza che serve e l’armonia necessaria. L’energia è, nella sua essenza, ritmo, movimento, luce, suono, calore e vibrazione. La possibile relazione con questi contenuti non potrà che essere fatta di ascolto profondo e di una silenziosa, rispettosa, non giudicante, non direttiva presenza.
Presenza significa partecipazione osservante. Presenza significa una epistemologia, un’esperienza , un vissuto che dia forza e radice al circuito sentire-pensare-agire. Presenza significa una visione del mondo integrale e integrata. All’Operatore serve uno sguardo di fondo purificato da contenuti personali, in modo che dietro a ogni passione a ogni buona intenzione, a ogni tensione verso l’altro, ci sia un’intento piuttosto che un bisogno. Ricordo quanto affermato da Shizuto Masunaga (Maestro
Masunaga per chi pratica shiatsu secondo il suo stile). Egliaveva una fiducia incrollabile nella vita: “ogni persona ha in sé un potenziale originale, creativo e costruttivo da esprimere, la vita vuole il nostro bene ed è fondamentalmente orientata a produrre ordine e indicare la Via”.
Un pensiero saggio, maturo, visionario e coerente, quello di Masunaga, un pensiero in accordo con la filosofia perenne, con la psicologia transpersonale e con la fisica più moderna, un pensiero, oggi più che mai, attuale e capace di rispondere alla richiesta del crescente disagio esistenziale nella nostra moderna società. Di questo malessere si fa carico il corpo con i suoi disequilibri, la mente con le sue disarmonie e lo spirito con il vuoto esistenziale e la mancanza di senso.
Nella separazione tra l’uomo e la vita che lo abita, sta la vera fonte delle innumerevoli, diversificate forme di sofferenza che, a tutti i livelli, l’uomo lamenta. Lo Shiatsu lavora per ripristinare l’unità tra le diverse parti e sistemi di cui siamo fatti, unità con l’ambiente che ci ospita, unità con la vita, crea relazioni complici, amorevoli e intime, porta armonia sinergica con i semplici, essenziali, potenti intenti della vita con tutto ciò che vive.
Valorizzare l’altro significa quindi, in estrema sintesi, offrire con umiltà un servizio all’alterità. Far nascere l’altro a sé stesso, alla capacità di prendersi cura di sé, di vivere con responsabilità, con coraggio e con gioia, con sacralità e con gratitudine la propria vita. Lo shiatsu diventa un’operazione maieutica che crea pazientemente, rispettosamente, silenziosamente, le condizioni affinché l’opera d’arte diventi visibile a sé stessa.
Roberto Vittorio Lazzaro