In questa sezione sono riportati gli abstracts dei singoli interventi dei relatori del Convegno Nazionale FISieo 2019 secondo l’ordine di presentazione delle relazioni nel programma
Monica Borio
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 10:30 – “KINTSUGI Arte e Bellezza, Guarigione e Resilienza”
Il Kintsugi è un’antica arte pratica giapponese per riparare con l’oro le “ferite” e così impreziosirle.
Questa pratica racchiude in sé una profonda filosofia, infatti per riunire i frammenti di un oggetto di ceramica che si è frantumato si utilizza il più nobile dei materiali: l’oro. Questa preziosa “cicatrice” renderà unico e speciale l’oggetto in questione che, anziché risultare “danneggiato”, risulterà impreziosito.
Questo principio è molto inerente al tema del Convegno legato al “dolore”, infatti, come la ceramica riprende vita impreziosendosi, così anche l’essere umano può utilizzare le esperienze di dolore come un’opportunità per renderci unici e preziosi.
Un “viaggio”metaforico nella cultura giapponese: il Kintsugi non è solo un concetto artistico è molto di più e percorre spazi mentali che attingono alla cultura Zen. Il Kintsugi diventa così una metafora che, dipanandosi, illumina di nuova luce ogni processo di guarigione, riguardi esso una ferita fisica o emotiva.
Il logo stesso del Convegno. da me realizzato, vuole rappresentare graficamente questo concetto: per renderlo ancora più attinente allo Shiatsu, il vaso impreziosito dall’oro non è un qualunque oggetto di ceramica, bensì la rappresentazione grafica dello Tsubo.
Dott. Marco Chiera
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 11:00 – “Il dolore: la PNEI per le discipline corporee”
Il dolore è un’esperienza propria di ognuno di noi, ma seppur comune rimane avvolta nel mistero.
Attraverso una revisione della fisiopatologia dell’organismo e delle prove che nel corso degli anni si sono sempre più accumulate, cerchiamo di mettere a fuoco la complessità del dolore. Comprendiamo come la percezione del dolore, così come ogni altra percezione, derivi da un’elaborazione cerebrale che contempla gli stimoli del momento presente, le memorie del passato, le aspettative del futuro e le priorità attuali: il
dolore è infatti una risposta dell’organismo necessaria per mantenere la sua integrità e sopravvivere. Solo che in alcuni casi è “iper-protettiva” a causa di un’elevata sensibilità psichica, neurale, immunitaria ed endocrina.
Taverna, Frondoni, De Ambrosis
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 11:30 – “Lo Shiatsu Namikoshi per IL DOLORE”
Il dolore è uno dei motivi più frequenti che spinge una persona a cercare ristoro in ogni modo.
Spesso la prima scelta non è lo Shiatsu. Allo Shiatsu ci si arriva dopo che altre metodiche non hanno dato i frutti sperati.
Se la persona che intende fruire dei trattamenti Shiatsu lo ha già sperimentato per l’Operatore il compito è più semplice. Se al contrario è la prima volta dovremo superare un probabile atteggiamento di: scetticismo? di speranza? di fiducia (perché gli hanno detto che l’Operatore è bravo)? una condizione necessaria per affrontare in modo rispettoso la persona che combatte contro il dolore è l’empatia. Ma essa non è sufficiente. E’ necessario capire, riconoscere e trattare il dolore.
Per fare questo è necessario avere alcuni elementi chiari che ci consentano di individuare nei limiti del nostro compito le situazioni che ci si presentano. La relazione cercherà di misurarsi sui seguenti temi:
- Definizione del dolore
- Dolore e infiammazione
- Tipi di dolore
- Capire e riconoscere il dolore
- Il dolore come amico
- Il dolore come squilibrio e disordine
- Lo Shiatsu Namikoshi per il dolore
- Lo Shiatsu Namikoshi come mezzo per aiutare l’organismo a ripristinare l’equilibrio
- Lo Shiatsu Namikoshi come strumento per favorire il superamento del disordine
Daniele Giorcelli
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 15:00 – “Salve sono Daniele, risolvo problemi” – Strategie di Shiatsu per il dolore fisico
Parte Teorica:
-Breve storia personale: il dolore fisico nella mia carriera di shiatsuka
-Come le persone vivono il dolore fisico (e relazione con quello psicologico)
-Strategie di Shiatsu per affrontare il dolore fisico: Diagnosi
-Strategie di Shiatsu per affrontare il dolore fisico: Trattamento
-Stesso dolore, mille dolori: ogni persona richiede un approccio differente (Shiatsu Diapason, Shiatsu Ritmico, Shiatsu Corda)
Parte Pratica:
-Capire il dolore
-Elenco possibili strategie di intervento (tecniche e manovre), esperienza con una o due tecniche specifiche
-Esperienze pratiche di Shiatsu Diapason.
Fabio Zagato
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 17:15 – “Dukka o l’Insoddisfatorietà Dolorosa”
Nella pratica di sostegno energetico, l’operatore si trova spesso in contatto con condizioni di dolore psichico o fisico del ricevente, e le reazioni ad esso che si generano nel ricevente ma ancor più insidiosamente anche nell’operatore. Può essere utile per l’operatore sviluppare una consapevolezza più precisa della natura del dolore.
Tutto l’Insegnamento buddista ruota attorno la comprensione del Dolore, Dukka. Dukka è, questa è la prima Nobile Verità.
Dukka è un termine dal significato complesso, per comprendere gli aspetti più sottili di Dukka è necessario sviluppare Concentrazione (Samadi) e Visione chiara ( Vipassana ) così da poter verificare, attraverso la propria esperienza, le caratteristiche di insoddisfatorietà che sono causa di dolore connesse ad ogni fenomeno.
Coltivando e sviluppando questa comprensione, gli esseri viventi possono procedere nella comprensione di loro stessi e di ciò che li circonda, quindi della sofferenza degli altri esseri viventi.
Andrea Caputo, Claudia Piccini
Venerdì 12 aprile 2019 – ore 19:15 – “Condivisione del Processo di Attestazione Fisieo secondo i parametri CIS Comitato Indirizzo e Sorveglianza”
L’intervento riguarda il processo di attestazione avviato su committenza di FISIEO, in collaborazione con i consulenti del CoLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) in riferimento la legge 4/2013. Tale legge introduce la possibilità per le associazioni professionali di rilasciare agli iscritti che ne facciano richiesta una attestazione di qualità delle prestazioni da loro erogate. Ciò al fine di valorizzare le competenze dei soci e verificarne il mantenimento di specifici standard qualitativi nell’esercizio della professione, agevolando così la scelta e la tutela degli utenti nel rispetto delle regole della concorrenza.
L’intervento si concentrerà sui diversi step nei quali si è articolato il lavoro di definizione degli standard qualitativi e la messa a punto del sistema di rilascio dell’attestazione, che ha previsto la costruzione di una progettazione partecipata. In seguito a una analisi preliminare di FISIEO sulla base dei requisiti definiti nella legge 4/2013 (regolarità di iscrizione, requisiti di partecipazione, standard qualitativi nell’esercizio della professione, aggiornamento professionale, presenza di servizi di raccordo con l’utente), è stata condotta una attività di ricerca volta a raccogliere la testimonianza dei soci FISIEO in riferimento alla definizione del proprio profilo professionale (operatore shiatsu), al rapporto tra soci e associazione e tra professionisti, mercato del lavoro, committenti e clienti. I risultati dell’indagine hanno permesso di individuare gli standard qualitativi nell’esercizio della professione e mettere a punto un sistema di valutazione degli stessi finalizzato all’avvio di una fase di sperimentazione.
Prof. Igor Agostini
Sabato 13 aprile 2019 – ore 09:00 – “Decartes: l’unione mente-corpo e l’esperienza del dolore”
Di contro a quella che è un’immagine convenzionale della dottrina cartesiana della mente, Descartes (1596-1650) non ha mai inteso sostenere quello che viene solitamente qualificato, soprattutto nel contesto della filosofia analitica, il “dualismo cartesiano”. Per Descartes, infatti, mente e corpo costituiscono, certamente, due sostanze realmente distinte, ma, nondimeno, a scapito della loro distinzione reale, esse compongono un’unione ‘strettissima’, che il filosofo non esista a qualificare come “sostanziale”: ne è prova suprema l’esperienza irriducibile del dolore, che mi consente di isolare e chiamare a buon diritto “mio” – in contrapposizione a tutti gli altri corpi – un solo corpo, quello a cui sono appunto ‘strettissimamente congiunto’, e quasi ‘permisto’, formando con esso un ‘qualche cosa di uno’.
Dott. Giordani
Sabato 13 aprile 2019 – ore 09:45 – “Shiatsu con i care giver di malati oncologici”
Introduzione: la maggior parte dei pazienti oncologici viene ormai assistita sul territorio a livello ambulatoriale o domiciliare. Ancora poco è invece quello che si fa per le loro famiglie sulle quali, di fatto, ricade gran parte dei compiti assistenziali che comportano un grande impegno sia psicologico, sia fisico ed economico. I caregiver dei pazienti oncologici, durante l’assistenza e nei due anni successivi al termine della stessa, presentano una incidenza di patologie croniche muscolo-scheletriche, psichiatriche e cardiovascolari dal 25 al 50% superiori rispetto alla media della popolazione. Ai disturbi fisici, si sommano poi fattori psicologici e sociali (stati emozionali di forte preoccupazione, l’esigenza di una “sospensione/tregua” dell’accudimento, la restrizione delle proprie normali attività).
1 Nonostante l’evidente situazione di criticità, mancano programmi di riabilitazione globale che influiscano sulla qualità della vita dei familiari dei pazienti oncologici.
Razionale: L’Associazione Gli Onconauti ha deciso di offrire ai caregiver di pazienti oncologici un programma di riabilitazione integrata che abbina le terapie complementari (4 trattamenti di shiatsu della durata di 60 minuti) a quelle tradizionali (supporto psicologico), con il fine di portare benessere alla persona in quanto unità psico-fisica. Da diversi anni in Italia, lo shiatsu è entrato a far parte delle cure palliative dei pazienti oncologici all’interno di diversi istituti ed ospedali (Istituto Humanitas di Rozzano, Ospedale Versilia di Viareggio, Istituto dei tumori di Milano e Fondazione Floriani). Inoltre, esiste già uno studio pubblicato sulla Rivista italiana di cure palliative che attesta un miglioramento dello stato emotivo e un possibile contributo al controllo dei disturbi più frequenti (Cislaghi et al., 2007). Con il programma R.I.D.O (Riabilitazione Integrata Domiciliare per Caregiver di Pazienti Oncologici), si è deciso di verificare se gli effetti positivi si possono riscontrare anche sui caregivers.
Progetto operativo PPOS
Sabato 13 aprile 2019 – ore 09:45 – Ricerca e prospettive dello shiatsu “Passi nel cammino di Professionalizzazione dell’Operatore Shiatsu”
Il progetto vuole intervenire su due aspetti ritenuti rilevanti e prioritari del modo con cui il mondo shiatsu – e quindi i suoi operatori, i suoi centri, le sue scuole – si pone nei confronti del pubblico, delle persone in trattamento, dei professionisti della salute e della cura, del settore dei media, delle scienze mediche e sociali, vale a dire: a) la comunicazione; b) la documentazione della propria attività professionale e terapeutica. A tal fine, vengono attivati due laboratori (A – Linguaggi e Comunicazione; B – Ricerca e Documentazione) con lo scopo di sviluppare competenze più approfondite e diffuse in questi due campi.
A – LABORATORIO LINGUAGGI E COMUNICAZIONE
Scopo generale
Ripensare il linguaggio, le narrazioni, i concetti, le forme e i canali con cui il mondo shiatsu comunica al pubblico e ai professionisti della cura al fine di rendere la propria comunicazione più comprensibile, più efficace, più condivisa al proprio interno, più esplicativa del percorso di professionalizzazione intrapreso
B – LABORATORIO RICERCA E DOCUMENTAZIONE
Sperimentazione I – L’esperienza della persona-in-trattamento raccontata attraverso il “Diario di salute e di cura”
Scopo generale
Comprendere l’esperienza vissuta dalla persona-in-trattamento al fine di documentare il percorso compiuto durante il periodo di trattamento dal suo punto di vista.
Sperimentazione II – L’esperienza dello Shiatsuka
Scopo generale
Favorire l’automonitoraggio e l’autoregolazione dello Shiatsuka nella relazione di aiuto con la persona in trattamento.
Il tocco dello shiatsu per lenire il dolore del corpo e dell’anima.
Sabato 13 aprile 2019 – ore 09:45 – Esperienze in clinica pediatrica e oncoematologica
Dal 1996 è attiva una collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera di Padova e la Scuola Internazionale di Shiatsu – Italia, nell’ambito del Centro Regionale Veneto della Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche. La nostra presenza è sempre stata continuativa ogni anno per 11 mesi all’anno.
Noi operatori siamo presenti nei vari reparti della Clinica Pediatrica e della Clinica di Oncoematologia pediatrica e trattiamo ogni anno circa mille bambini e ragazzi, distribuiti nei vari reparti.
Le esperienze che viviamo sono non solo toccanti ma testimoniano anche la validità di questa disciplina nel favorire il benessere psico-fisico del bambino.
Nello specifico, i grafici che abbiamo a disposizione evidenziano, dopo il trattamento, uno stato generale di maggior benessere, sollievo dallo stato di stress, diminuzione dell’ansia, miglior riposo notturno, aiuto nelle funzioni intestinali.
Per quanto riguarda il dolore dei piccoli ricoverati, è stata riscontrata una significativa diminuzione dello stesso:
– nei neonati con le coliche addominali ed altri problemi intestinali,
– nel decorso post operatorio di bambini e ragazzi,
– nei ricoverati in Oncoematologia,
– nei bambini e ragazzi dell’Hospice pediatrico,
– nei bambini e ragazzi della Terapia Intensiva.
Lo Shiatsu si rivela utile qualche volta per “curare” (come nei casi di stipsi, tensione addominale), sempre per rilassare e ridurre o eliminare non solo il dolore fisico ma anche quello emotivo e per rilassare la mente.
Pierre Clavreux
Sabato 13 aprile 2019 – ore 15:00 – “Anestesia del dolore attraverso il tocco” – KIYINDO SHIATSU
Kiyindo Shiatsu® di Pierre Clavreux si preoccupa di sviluppare una maniera di toccare che riduce al massimo il dolore.
Kiyindo Shiatsu® permette di eliminare le tensioni e procura al ricevente un sollievo rapido, di liberazione delle sue articolazioni.
Basato su una tonificazione dell’energia in profondità, Kiyindo Shiatsu® ha un’azione preventiva notevole.
Ha hanche un’azione molto concreta sui problemi di sforzo, di dolori dorsali ed articolari, di disordini digestivi e di perturbazioni del sonno.
Maurizio Parini
Sabato 13 aprile 2019 – ore 17:15 – “Taoismo e neurofisiologia del dolore a confronto”
Visione del dolore nella moderna medicina occidentale.
Definizione del dolore e relazioni, collegamenti con la pratica dello Shiatsu. Aspetti anatomici del midollo spinale legati alle modalità di portare la pressione. Le cause di dolore e le più comuni tipologie secondo il modello energetico.
Perché un ricevente abituato alle pressioni accetta un trattamento più “intenso” ?
Confronto, collegamenti fra la moderna visone del dolore e i Tre Tesori della Medicina Estremo Orientale.
Il dolore “fisico” e quello “emotivo” legati al Qi e agli Shen.
Alcuni principi del Taoismo e le attività neurologiche coinvolte al principio di “inibizione”
Sistema Nervoso Periferico e Centrale : riflessioni su cielo anteriore e cielo posteriore, congenito e acquisito, Rene e Grosso intestino.
Aspetti energetici, psico-emozionali e neurologici legati alla pratica di Masunaga
“Il tema verte su come siamo fatti noi : parleremo infatti del sistema nervoso,in che modo riesce a farci funzionare, cercando di definire dove siamo NOI all’interno del nostro corpo, in specifico del nostro cervello. Tutto ciò per approfondire uno dei temi abbastanza comune nella pratica dello shiatsu: il dolore.”
“Il sistema nervoso che abbiamo chiamato periferico cosa fa in realtà, ha qualche potere, decide, prende delle iniziative? No, lui deve registrare il più fedelmente possibile la realtà, trasmetterla il più velocemente possibile attraverso i nervi, mandarla dentro il midollo o direttamente dentro il cervello e da questi comunicare alla periferia le volontà del Sistema Nervoso Centrale ( l’Imperatore !) .”
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Si può dire che siamo gestiti dal Sistema Nervoso Centrale, il S. N. periferico obbedisce e riferisce ed in mezzo, anche fisicamente, c‘è il Sistema Nervoso Vegetativo. In una visione di yin-yang, il sistema nervoso periferico è sicuramente più yang, è all‘esterno, è legato alla parte posteriore del midollo: Come il “cielo Posteriore” può ricresecere ( i nervi ricrescono circa 1 mm al giorno). Corrisponde ad un meridiano Yang. Il sistema nervoso centrale è sicuramente più yin: è più interno, più profondo, più silente. Si lega al ”cielo posteriore” e come ben sappiamo corrisponde ad un meridiano/organoYin .
In mezzo allo yin e lo yang c’è il SN vegetativo sia come funzionamento sia proprio come collocazione, è situato infatti dove le radici nervose arrivano e nasce il nervo periferico.
I giapponesi conoscono molto bene questo principio: ripetere, ripetere, ripetere; più ripeto meno ci penso, meno ci penso più io sono libero di fare altre cose. Se faccio una pressione, se tratto un meridiano non conoscendo bene la tecnica dell‘attivazione neurologica, agirò principalmente a livello della corteccia, se io sono occupato a capire in quale posizione mettermi, non potrò mai sentire se c’è un pieno o un vuoto, o se il meridiano è disarmonico. Se io eseguo una azione “senza pensarci”, in automatico utilizzo meno la “mente” che corrisponde molto alla corteccia e sono più libero di percepire perché meno impegnato nell’azione, nel gesto.”
Utilizzando una visione energetica si può schematizzare dividendo le cause di sofferenza in tre grosse categorie: dolori da carenza/Kyo, da eccesso/Jitsu e da cattiva circolazione per stasi (ristagno) o falso Jitsu.
Queste tre espressioni del dolore hanno una manifestazione, una causa ma soprattutto un trattamento molto differente.
Marinella Salerno
Sabato 13 aprile 2019 – ore 18:00 – “Il dolore diffuso della fibromialgia”
Una sindrome importante che porta quasi 2 milioni di italiani a condurre una vita critica dal punto di vista personale e sociale.
Lo shiatsu ha un ruolo fondamentale nel recupero e nella guarigione.
Dati e studi europei.
Si parlera’ anche di un caso studio che riguarda il dolore e la forza di una ragazzina di 13 anni.
Monica Zucchini
Domenica 14 aprile 2019 – ore 09:00 – “Shiatsu: crisi e dolore come opportunita’ ” – Come interveniamo sul dolore attraverso lo shiatsu
Qual è lo stimolo al cambiamento? Come interagiamo con il dolore? Dove ci porta? Cosa stimola in noi?
Quando, nella vita, che ci piaccia o no, siamo disponibili ad uscire dalla nostra “zona di comfort”?
Dolore fisico, traumi, impedimenti, menomazioni da cause esterne e cause esterne, dolore emotivo causato da momenti di crisi negli affetti, nelle relazioni, nel lavoro.
Il dolore costringe all’ascolto e ci guida verso una possibile comprensione della causa del fenomeno.
Che apporto fornisce lo Shiatsu allo stato di dolore ed al processo di cambiamento che ne consegue?
Lo Shiatsu, la nostra arte, sostiene energeticamente l’individuo nella sua totalità e per questo viene dichiarata una tecnica preventiva, che, mantenendo equilibrio nel soggetto e aiutando il Qi a scorrere liberamente, permette il mantenimento di un benessere complessivo.
Le crisi del sistema energetico, che si manifestano come disarmonie, ci guidano in un sostegno mirato ad ogni individuo che come tutto nell’universo è unico, irripetibile e in continua trasformazione.
Il tocco dello shiatsu per lenire il dolore del corpo e dell’anima.
Esperienze in clinica pediatrica e oncoematologica
Dal 1996 è attiva una collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera di Padova e la Scuola Internazionale di Shiatsu – Italia, nell’ambito del Centro Regionale Veneto della Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche. La nostra presenza è sempre stata continuativa ogni anno per 11 mesi all’anno.
Noi operatori siamo presenti nei vari reparti della Clinica Pediatrica e della Clinica di Oncoematologia pediatrica e trattiamo ogni anno circa mille bambini e ragazzi, distribuiti nei vari reparti.
Le esperienze che viviamo sono non solo toccanti ma testimoniano anche la validità di questa disciplina nel favorire il benessere psico-fisico del bambino.
Nello specifico, i grafici che abbiamo a disposizione evidenziano, dopo il trattamento, uno stato generale di maggior benessere, sollievo dallo stato di stress, diminuzione dell’ansia, miglior riposo notturno, aiuto nelle funzioni intestinali.
Per quanto riguarda il dolore dei piccoli ricoverati, è stata riscontrata una significativa diminuzione dello stesso:
– nei neonati con le coliche addominali ed altri problemi intestinali,
– nel decorso post operatorio di bambini e ragazzi,
– nei ricoverati in Oncoematologia,
– nei bambini e ragazzi dell’Hospice pediatrico,
– nei bambini e ragazzi della Terapia Intensiva.
Lo Shiatsu si rivela utile qualche volta per “curare” (come nei casi di stipsi, tensione addominale), sempre per rilassare e ridurre o eliminare non solo il dolore fisico ma anche quello emotivo e per rilassare la mente.
Douglas Gattini
Domenica 14 aprile 2019 – ore 10:00 – “Lo Shiatsu e il dolore. Come lo Shiatsu può trasformare la Via Crucis della sofferenza nella risurrezione della vitalità”
Siamo fatti di scintilla divina eterna e nel contempo siamo incarnati in un essere umano che nasce e muore nel campo del relativo. Cielo e Terra, l’Essere celeste e l’Essere terrestre. Quando l’Essere celeste oblia la sua identità primaria diventa un essere spirituale dormiente, disorientato e sofferente rispetto alla divinità dello spirito. Spesso si parla erroneamente di “Caduta dell’Uomo”; è più corretto riferirsi alla caduta dell’Essere celeste che lo trasforma in Essere umano.
Gli insegnamenti dei grandi maestri in ogni epoca ci hanno indicato la via di ritorno da questo processo di caduta attraverso maturazione, risveglio,
trascendenza, elevazione, risurrezione.
La prima parte di questo percorso di ritorno è un processo in cui l’insegnamento che ci giunge dalla tradizione dei popoli, quello della formazione tecnica, educativa, culturale e quello della propria famiglia di origine hanno un’importanza capitale nella maturazione individuale verso il raggiungimento di una salute olistica, mente-corpo dell’essere umano.
Questa fase può permettere a chiunque di acquisire le conoscenze pratiche per migliorare la propria condizione umana e diventare consapevole della necessità, nel rispetto delle leggi di natura, di un altro percorso, più intimo, di conoscenza di sé stessi, per elevarsi e superare lo stadio d’ignoranza e conseguente sofferenza.
Nessun maestro in questo secondo stadio può aiutarci o intervenire per farci percorrere la via interiore, in quanto, a questo punto, siamo noi e solo noi a dover scoprire volta per volta la Via del Tao. La nostra personale Via del Tao.
Escludendo i casi ove siano necessari una diagnosi e un intervento del medico, di tutte le tecniche Sanitarie o di Discipline Bionaturali, lo Shiatsu rappresenta la via più profonda ed evolutiva per raggiungere un cambiamento reale, sia dal punto di vista corporeo, che energetico ed animico.
Lo Shiatsu, messo in luce un secolo fa, è l’unica tecnica manuale nella storia dell’Uomo che mette in moto, grazie alla costanza pressoria e perpendicolare sul corpo, una interrelazione che attiva la vitalità dell’essere umano, unica capace davvero di trasformare lo squilibrio, la sofferenza e il dolore stesso in armonia, piacevolezza e sensibilità propriocettiva verso se stessi.
In altre parole possiamo dire che, da una parte, durante il tempo di permanenza della costanza pressoria, viene cancellata la memorizzazione algesica del cervelletto e, dall’altra, viene messo in moto il riequilibrio perso dalle strutture anatomo-energetiche e il recupero della loro funzionalità.
Questa, incapace di svolgere correttamente i compiti assegnati dall’organismo si trovava nella necessità di lanciare un campanello d’allarme attraverso il dolore.
Una vera e propria Via Crucis, quella del dolore, in cui va fatto tutto il possibile per alleviare la sofferenza, ma il dolore stesso va in definitiva superato trovando il senso della responsabilità e della comprensione degli effetti che la sofferenza produce, e soprattutto delle cause che hanno prodotto tali effetti.
Se da una parte la Via Crucis del dolore è una via di sofferenza, con lo Shiatsu lo stesso percorso diventa una via di liberazione dal dolore stesso. Un risorgere ad uno stato di libertà e conoscenza, grazie alla comprensione pratica di come funzionano le leggi di natura dentro e fuori di noi.
Anche qui abbiamo due momenti ben chiari per ottenere questo risultato. Nella prima parte di questa strada il Ricevente Shiatsu avrà bisogno di essere accompagnato con il trattamento, di essere sostenuto e aiutato nei confronti del suo dolore. La figura materna in questo stadio è davvero opportuna. Il Ricevente è il bambino e lo Shiatsu diventa la mamma che lo accudisce.
Nella seconda parte del percorso, quando ci si avvia verso la consapevolezza e verso la risurrezione dalla sofferenza, viene aggiunta alla figura materna quella paterna, che è capace di entrare nelle profondità della vitalità del Ricevente.
Questo non perché venga aumentata dall’Operatore la quantità della pressione, ma perché si prolunga il tempo di permanenza della costanza pressoria, accrescendone la profondità in maniera naturale. In tal modo la forza vitale del ricevente troverà il giusto tempo per poter rispondere da protagonista al trattamento pressorio dell’Operatore, e, da Ricevente “adulto,” poter accrescere il proprio patrimonio energetico e potersi confrontare con i propri squilibri in maniera sensibile, consapevole e responsabile.
A questo punto l’Operatore da esecutore diventa facilitatore di un’azione contropressoria, attrice del processo di cambiamento che il Ricevente opera su sè stesso.
Nasce quindi il trattamento a due mani in contemporanea, cosi detto “mano Madre e mano Padre” (Metodo Shiatsu Fukai). Una mano che sostiene e l’altra che educe l’energia vitale del Ricevente durante l’atto pressorio per far rinascere energie, o carenti, o in eccesso con conseguenti funzioni perse. Che sia chiaro che questo fenomeno si attiva soltanto durante la costanza dell’atto pressorio. Ciò vuol dire che l’Operatore non dovrà più eseguire una “sua” pressione qualunque, ma dovrà creare una relazione pressoria non inferiore ai 14 secondi in cui il Ricevente abbia possibilità di rispondere dal profondo della sua vitalità.
Sono 14 le stazioni della Via Crucis. L’unico obiettivo di questo percorso di sofferenza è il cambiamento che ci porta ad una conoscenza superiore della nostra realtà psicofisica. Nello Shiatsu siamo aiutati dagli altri a superare la sofferenza come nella Via Crucis Cristo è stato dissetato, risollevato e aiutato a portare la Croce, ma, sopratutto, siamo sostenuti dalla nostra stessa forza vitale interiore, che ci salverà in definitiva dalla malattia e ci porterà alla vera guarigione, quella evolutiva e quella della coscienza espansiva.
Sono 14 i meridiani in cui si possono annidare gli squilibri, le sofferenze e i dolori. La costanza pressoria del trattamento Shiatsu permette di attivare la vitalità del Ricevente dal profondo, per far risorgere secondo natura la struttura e la funzionalità dei singoli meridiani.
La Vitalità dell’essere umano rappresenta nel mondo relativo ciò che è la Scintilla Divina nel mondo celeste. Queste sono collegate attraverso il Meridiano del Ministro del Cuore, allo stesso modo in cui sono collegati il Fuoco del Movimento Acqua con il Movimento Fuoco del Grande Shen.
Lo Shiatsu offre una via chiara di cambiamento e risurrezione a stadi di squilibrio che possono nascere da uno scollegamento tra la nostra realtà Terrestre e quella Celeste. Superare sofferenze, dolori e perdita di equilibrio è possibile con lo Shiatsu, l’Autoshiatsu e i corsi di apprendimento. Se non tutti possono sentirsi pronti ad affrontare un vero cambiamento che implichi un profondo impegno anche attraverso una “Via Crucis” consapevole, tutti però possono, se vogliono, raggiungere questo obiettivo.