Nella tradizione orientale si dice che il vero maestro è colui che rende manifesta la bravura dell’allievo e non la sua, che mostra il talento dell’allievo e non la sua conoscenza.

Nel Daodejing leggiamo infatti:“il saggio si pone ultimo e diviene primo; si tiene fuori ed è al centro”.
Trovo queste parole di grande ispirazione e guida alla migliore relazione tra l’operatore e il ricevente.
L’operatore infatti non crea dipendenza, non impone nulla ma permette di riconoscere e far emergere ciò che ciascuno ha già dentro di sé. Si affianca con umiltà a un percorso di cambiamento verso uno stato di “salute consapevole”, dove il ricevente diviene protagonista e maestro di sé stesso, della propria vita, della propria salute.

In che modo quindi può assolvere a questo delicato quanto importante ruolo?
Valorizzare l’altro non può prescindere dalla comprensione e dall’esperienza del valore e delle risorse che sono in ciascuno di noi. In altre parole l’operatore può trasmettere un messaggio di riequilibrio solo essendone testimone, rendendolo quindi vivo e reale.

Francesca Pasta

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