XXXI Convegno Nazionale FISieo, gli operatori sono i protagonisti

Lo Shiatsu è un’arte antica, ma in continua evoluzione, non fosse altro per il fatto che il contesto in cui si inserisce cambia in continuazione con i tempi, e le aree geografiche. Gli operatori professionisti sono quelli che portano avanti questo continuo aggiornamento attraverso le loro esperienze e ricerche. Ma queste, per essere utili, hanno bisogno di essere condivise. La FISieo, la Federazione Italiana Shiatsu che raccoglie e qualifica gli operatori professionisti più preparati, è molto attenta a queste tematiche e da anni si preoccupa, oltre che di qualificare operatori e scuole, di far sì che il patrimonio delle esperienze sul campo sia rilevato e condiviso. Per incrementare le opportunità di condivisione, al prossimo convegno gli operatori professionisti potranno presentare un Poster di 70 x 100 cm, attraverso il quale esporre le proprie esperienze, ricerche e studi nel campo dello shiatsu. In questo modo si vuole dare un’opportunità a ciascuno di dare voce alla grande ricchezza che caratterizza il cammino della nostra realtà. Le regole di partecipazione con un Poster al prossimo Convegno Nazionale FISieo Gli iscritti al Convegno che desiderano presentare un loro lavoro nell’area dedicata ai Poster devono presentare la loro proposta entro il 1 marzo 2020, sotto forma di file pdf. La FISieo si riserva di accettare le pubblicazioni presentate valutandone: –          La coerenza con le finalità culturali e sociali della FISIEO; –          La validità del lavoro presentato La documentazione dovrà essere presentata via email all’indirizzo:   segreteria@fisieo.it a cui far pervenire anche tutti i dubbi e le domande in ordine a questa iniziativa, per ricevere le indicazioni. La FISieo offre ai suoi soci anche l’opportunità di un supporto tecnico per aiutarli a creare un poster efficace, chi ne avesse necessità può chiedere aiuto al responsabile Marketing (Antonio Palumbo antonio.palumbo@fisieo.it ).

Identikit dell’iscritto alla Fisieo

Chi sono i soci, come operano e cosa si aspettano dalla Federazione. Unquestionario ha dato la parola agli iscritti FISieo. Il XXX convegno nazionale FISieo del mese di aprile scorso è stata occasione per due esperti Colap, la dottoressa Claudia Piccini e il professor Andrea Caputo, di presentare il risultato di una indagine interna alla Federazione e di fare chiarezza su tutto quanto riguarda la legge 4/2013, fortemente voluta dal Coordinamento Libere Associazioni Professionali, al fine di riconoscere dignità giuridica a milioni di professionisti sino ad allora relegati ai margini del mercato ed esclusi da qualsiasi previsione normativa.Importante, prima di ogni cosa, è stato comprendere la sottile differenza tra “certificazione” e “attestazione”: Mentre la prima viene riconosciuta esclusivamente da una istituzione titolata a farlo secondo regolamento del Consiglio Europeo. La seconda è un titolo concesso dalle associazioni ai propri iscritti, dove il Presidente ne è responsabile sul piano legale. Per dotarsi di tale possibilità queste associazioni sono obbligate a rispettare determinati requisiti richiesti dal Comitato di Indirizzo e Sorveglianza, di cui fanno parte CoLAP e ADICONSUM. Il lavoro dei due esperti si è concentrato sui tre passaggi nei quali si è articolato poi la definizione degli standard qualitativi e la messa a punto del sistema di rilascio dell’attestazione, che ha previsto la costruzione di una progettazione partecipata.Le interviste ai soci sono servite a renderli partecipi con lo scopo di individuare se il senso dei criteri di valutazione sarebbero poi stati compresi e condivisi. Allo stesso tempo sono state molto utili a comprendere la percezione che gli stessi hanno dell’associazione di cui sono membri. I contenuti del questionario puntavano sull’identificare i fabbisogni formativi; la percezione del mercato nel contesto professionale; cosa i soci pensassero e/o sapessero del processo di attestazione e/o di certificazione e riguardo la differenza o il rapporto tra i due diversi processi. Gli standard qualitativi attesi, una volta identificati; chi è l’interlocutore per loro atto a valutare; le aspettative dell’immagine che i soci hanno dell’associazione. Dunque, dai 312 questionari compilati è emerso, come primi dati, che i soci FISieo sono in prevalenza donne (61,2%), di età media 50 anni (dai 26 ai 76 anni), attivi in gran parte nel Nord Ovest d’Italia (41,6%) e che l’anzianità d’iscrizione alla Federazione si aggira intorno ai 9 anni.Il 13,5% (1 su 10 iscritti) ha dichiarato di essere membro di altri ordini professionali, albi o associazioni.Uno su quattro svolge anche attività di insegnante e nel 43,9% dei casi l’attività di operatore e/o insegnante shiatsu rappresenta la principale fonte di reddito. Il 52,6% esercita con partiva iva (lavoratore autonomo), la parte restante è costituita da collaborazioni occasionali e uno su cinque pratica a livello amatoriale.Alle domande dirette i soci hanno risposto, tutti, di avere una buona preparazione di base e adeguata competenza shiatsu. Mentre alla richiesta di evidenziare eventuali mancanze personali, in tanti sentono di essere deficitari in alcuni ambiti, come: la conoscenza di tecniche di primo soccorso, competenze imprenditoriali (poca o nessuna conoscenza di adempimenti fiscali, legislativi e amministrativi) e soprattutto di marketing. I soci non sanno come promuovere se stessi né l’attività che svolgono.Molto richiesta la possibilità di approfondire discipline complementari quali la medicina tradizionale cinese e la meditazione. Sul rapporto con l’associazione, la “fidelizzazione” è dovuta alle attività proposte dalla Federazione piuttosto che alla possibilità di essere in rete con altri colleghi. L’immagine che i soci hanno di FISieo infatti sembra particolarmente centrata sui temi dell’influenza, del prestigio e della credibilità dell’associazione, aspetti che la differenziano da ulteriori associazioni professionali. Per quanto concerne l’attestazione, l’84% dei rispondenti la ritiene attualmente utile e il 92% pensa possa esserlo anche in futuro. L’attestazione è percepita come più utile della certificazione, soprattutto per promuovere la professione ed essere riconosciuto e valorizzato nel mercato del lavoro.Riguardo il rapporto con il mercato professionale, nella quasi totalità dei casi i committenti coincidono con i clienti. Nel 90% dei casi i clienti sono privati cittadini, generalmente più donne che uomini. Anziani, gli sportivi e i disabili costituiscono alcuni dei target specifici più rappresentati. Le domande iniziali dei clienti: sollievo per dolore o sintomi fisici (92,6%), la riduzione dello stress (76,7%) e il rilassamento (61,2%).Per l’evoluzione salutogenica nel tempo: ricarica energetica, prevenzione e consapevolezza mente/corpo. La riduzione dello stress e il rilassamento sono le aree su cui gli operatori percepiscono la maggiore efficacia dello shiatsu. Alle domande aperte, come “quali dovessero essere gli standard qualitativi per i soci?”, più del 50% ritiene sia il “saper fare”: cioè l’acquisizione di più competenze trasversali come, appunto, corsi di gestione d’impresa e marketing. Tutti hanno individuato nella FISIEO il formatore ideale.La percentuale restante si divide tra il “sapere” (aggiornamento e conoscenza delle tecniche di base) e il “saper essere” (questioni etiche e deontologiche). Katiuscia Laneri

Il progetto FISieo per la COMUNICAZIONE

di Antonio Palumbo articolo già pubblicato su Shiatsu News n. 48 La FISieo e la comunicazione, un servizio al professionista La FISieo sta facendo uno sforzo per rinnovare la sua immagine e il suo modo di presentarsi e quindi di comunicare, questa esigenza ha portato alcune novità che i soci hanno già visto e ciò continuerà ancora nel breve futuro. Ma come FISieo vogliamo fare un salto di qualità e offrire ai nostri soci un supporto in modo che la professionalità attestata e la competenza indiscussa del nostro operatore professionista sia evidente a tutte le persone che entrano in contatto con il nostro socio. Quindi essere unprofessionista vuol dire anche presentarsi da professionista e comunicare professionalità anche attraverso l’ immagine che mostriamo a uke e potenziali uke. Come si realizza il supporto che può dare FISieo? Abbiamo studiato un coordinato grafico composto da bigliettino da visita, pieghevole e locandina che il socio potrà personalizzare, ma non solo, abbiamo anche concordato una convenzione con una società di marketing e comunicazione (k80) che, se il socio lo vuole, potrà supportarlo nelle personalizzazioni creando i propri “prodotti” su un’immagine impostata in cui il socio apporta i propri contenuti personalizzandoli, i prezzi e maggiori informazioni le potete trovare nella sezione delle convenzioni. Un’immagine da professionisti. Dovete fare un acquisto importante, come ad esempio sostituire il fouton del vostro studio. Ci sono due fornitori in zona e avete deciso di andarli a trovare tutti e due. E’ la prima volta che li incontrate, non sapete nulla di loro, né della loro azienda, né dei prodotti che propongono. Li incontrate, sono ben vestiti e parlano correttamente l’italiano. Non vi è alcuna differenza tra loro e anche il prodotto che rappresentano è praticamente uguale, anche il prezzo! Incredibile. Siete ancora più confusi di prima. Prima di andare via uno dei due vi lascia un biglietto da visita e un pieghevole nel quale si racconta il prodotto, i vantaggi e i recapiti per ricontattarlo. Nell’altro secondo caso chiedete un depliant ma questi inventa una scusa dicendo che li sta ristampando, fruga un po’ e alla fine poggia sul tavolo un depliantino che è sgualcito e le foto ritraggono un prodotto vecchio, non certo quello che vorreste comprare. A questo punto avrete probabilmente deciso a meno che non siate degli incoscienti. A parità di circostanze non potrete non tenere conto dell’impressione professionale che uno dei due è riuscito a trasferirvi meglio. Un professionista deve presentarsi come tale. L’immagine è decisamente importante. Non sostituisce competenza, merito, titoli e studi, sia ben chiaro ma essa aiuta ad una migliore percezione e ad un miglior approccio al cliente. Questo accade in tutte le professioni, in tutti i settori, in ogni ambito della vita. Oscar Wilde diceva “non c’è mai una seconda occasione per lasciare una buona prima impressione”. I supporti di marketing possono aiutare il professionista a crearsi una buona immagine. Non è una condizione sufficiente ma è necessaria. Un biglietto da visita deve avere tutti gli elementi, logo, recapiti, professione, disposti nello spazio con una precisa logica e coerenti tra loro, senza far confusione; un pieghevole che arriva subito al punto, che spiega bene chi siete, cosa fate e perché, sempre nella linea grafica scelta e coerente con i biglietti, insomma due supporti così concepiti sono un ottimo inizio. FISieo ha lavorato e ha investito energie mentali ed economiche per fornire ai suoi professionisti alcuni di questi strumenti: il biglietto da visita per il quale è possibile scegliere due alternative. La prima più vicina all’immagine istituzionale della Federazione, la seconda più spirituale legata al simbolo del tao, entrambe accomunate da colori vivi e vivaci per testimoniare la vitalità e la presenza della FISieo. Un pieghevole a tre ante da utilizzare per raccontarsi, spiegare gli ambiti di intervento e l’importanza dello shiatsu. Una locandina per presentare un evento, o lo studio o una serie di incontri. Ogni supporto potrà essere personalizzato con i propri dati, integrati però in un’immagine coerente e moderna. Un kit da professionisti insomma.Luca Scrimieri (esperto di Marketing e comunicazione)Antonio Palumbo (Tesoriere FISieo) L’immagine coordinata L’immagine coordinata è la linea grafica che si ritrova normalmente in biglietti da visita, brochure pieghevoli e altri strumenti che parlano del professionista, fino a siti o altri strumenti di comunicazione sul web. E’ corretto infatti ricreare, in ogni momento di contatto con il potenziale cliente, in ogni occasione d’uso, lo stesso ambiente. L’immagine così concepita serve per comunicare, informare e trasmettere un messaggio. Se così non fosse parleremmo di altro. Se l’immagine coordinata non suscitasse niente, non lasciasse qualcosa al suo interlocutore vuol dire che è stato fatto un cattivo lavoro. Un’immagine coordinata si compone infatti di segni, simboli, colori, spazi geometrici pensati ad hoc, in relazione agli obiettivi posti dal professionista. Ad esempio uno studio legale dovrà necessariamente utilizzare colori sobri ed eleganti, linee pulite e decise, un carattere classico o moderno lineare. A solo titolo di esempio, classicissimo se viene utilizzato un corsivo “Script”, classico con un “Garamond”, moderno con un “Futura’. Il multicolore è bandito. Altre professioni hanno altri standard, un medico deve usare il bianco, se vuole osare può spingersi su tonalità di azzurro, celeste o verde ecc. ecc. L’immagine complessiva risulta però dall’insieme. Linee, punti e simboli vanno letti nel contesto ed è nel contesto che acquisiscono un significato. La combinazione esatta di testo, grafiche e, quando ci sono immagini (nel senso di fotografie), crea il messaggio. Basta togliere un segno o aggiungerne un altro per cambiare significato. Lo studio dei segni nei vari contesti (ndr. semiotica) serve proprio a questo. Il rosso vuol dire passione ma se lo disegnate a forma di croce in un cerchio assume un altro significato e se invece ne riempite un quadrato e ci mettete una croce bianca diventa simbolo di una nazione. Stesso colore e stesso segno per dire cose diverse. L’immagine che l’interlocutore si fa quando vede qualcosa o qualcuno è una percezione mentale, estremamente soggettiva. Tale percezione può essere modificata positivamente o negativamente a seconda di quanto precise